Altro sogno del "fratello minore". Sono col mio amico Giorgio D.S., che non vedo da tantissimo e S e non so chi altro. Dopo un rocambolesco viaggio tra boschi e colline arriviamo ad una porta nella roccia con un bersagliere di guardia. E' una caserma dove Lorenzo il fratello minore di Giorgio fa il servizio militare (Giorgio ha fatto quello civile). Siamo venuti per visitarlo lui è "imboscato" in infermeria. Mi lascio andare a rievocazioni patetiche della mia naja che non interessano nessuno. Mi ascoltano per cortesia visibilmente annoiati. Si festeggia la laurea di Lorenzo o la sua nomina ad ufficiale per aver inventato qualcosa sull'uso di mezzi anfibi. Lui se ne va sul Canal grande veneziano. Un po' di invidia.
Quello che in me vedi è il tempo dell'anno In cui ingiallite foglie pendono dai rami e cadono rabbrividendo incontro al gelo nude rovine ove già cantavano gli uccelli. Quello che in me vedi è il crepuscolo del giorno Che ad occidente svanisce nella sera e piano piano la notte nera inghiotte ombra di morte in cui tutto si placa. Quello che in me vedi è il brillar del fuoco che tra le ceneri di gioventù giace come sul letto di morte in cui ha fine oggi consunta da ciò che la nutriva un dì. Questo di me tu vedi che l'amore tuo accresce Perché meglio tu possa amare chi lascerai tra poco. That time of year thou mayst in me behold, When yellow leaves, or none, or few do hang Upon those boughs which shake against the cold, Bare ruined choirs, where late the sweet birds sang. In me thou seest the twilight of such day, As after sunset fadeth in the west, Which by and by black night doth take away, Death’s second self that seals up all in rest....