Nel sogno di stanotte ho il sangue che mi cola dal naso. E' caldo e dolce, però mi dà fastidio e non so perché mi convinco che è sangue mestruale col quale mi sono sporcato avendo un rapporto con una donna mestruata. Mi lavo la faccia e il sapone diventa una poltiglia rossa e poi di tutti i colori. Mi spoglio perché ho la giacca e la camicia macchiati. Metto tutto nella lavatrice.
Quello che in me vedi è il tempo dell'anno In cui ingiallite foglie pendono dai rami e cadono rabbrividendo incontro al gelo nude rovine ove già cantavano gli uccelli. Quello che in me vedi è il crepuscolo del giorno Che ad occidente svanisce nella sera e piano piano la notte nera inghiotte ombra di morte in cui tutto si placa. Quello che in me vedi è il brillar del fuoco che tra le ceneri di gioventù giace come sul letto di morte in cui ha fine oggi consunta da ciò che la nutriva un dì. Questo di me tu vedi che l'amore tuo accresce Perché meglio tu possa amare chi lascerai tra poco. That time of year thou mayst in me behold, When yellow leaves, or none, or few do hang Upon those boughs which shake against the cold, Bare ruined choirs, where late the sweet birds sang. In me thou seest the twilight of such day, As after sunset fadeth in the west, Which by and by black night doth take away, Death’s second self that seals up all in rest....