Nel sogno dell'altra notte ero al Centro di Salute Mentale davanti la porta del dottor MG, seduto nel corridoio in attesa della consueta visita. Aspettavo tranquillo senza fretta. All'improvviso è arrivata una signora molto piacente tutta trafelata con le braccia ingombre di frutta molto colorata, mele rosse arance gialle, banane. Si è affacciato il dottore e guardato lei o la frutta, aprendo la porta del suo studio. La signora scusandosi molto voleva entrare prima di me, che pure aspettavo da tanto. Io però non avevo fretta e ci siamo sorrisi. Il dottore ha detto: entri anche lei e ha fatto accomodare entrambi, lasciandoci soli perché aveva da fare. La donna ha mangiato una mela e ha cominciato a toccarmi. Poi mi ha chiesto di baciarla sul ventre che aveva scoperto e che era molto invitante. Io però mi sono soffermato sul seno che ho baciato aprendole la camicetta. Un seno molto piccolo, ma molto sensibile e lei era molto innamorata di me. Lieto fine.
Quello che in me vedi è il tempo dell'anno In cui ingiallite foglie pendono dai rami e cadono rabbrividendo incontro al gelo nude rovine ove già cantavano gli uccelli. Quello che in me vedi è il crepuscolo del giorno Che ad occidente svanisce nella sera e piano piano la notte nera inghiotte ombra di morte in cui tutto si placa. Quello che in me vedi è il brillar del fuoco che tra le ceneri di gioventù giace come sul letto di morte in cui ha fine oggi consunta da ciò che la nutriva un dì. Questo di me tu vedi che l'amore tuo accresce Perché meglio tu possa amare chi lascerai tra poco. That time of year thou mayst in me behold, When yellow leaves, or none, or few do hang Upon those boughs which shake against the cold, Bare ruined choirs, where late the sweet birds sang. In me thou seest the twilight of such day, As after sunset fadeth in the west, Which by and by black night doth take away, Death’s second self that seals up all in rest....