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Visualizzazione dei post da agosto, 2015
Nelle lezioni di ermeneutica giuridica ci insegnavano a distinguere in una disposizione di legge ciò ch'è vago, cioè aperto a diversi significati destinati a chiarirsi in riferimento ad una situazione concreta ad un dato contesto di fatto; da ciò ch'è ambiguo perché si presenta come contrasto di possibili significati tra loro incompatibili e compresenti, a volte voluto a volte no, forse sanabile connettendo il singolo termine ambiguo al contesto comunicativo, comprensivo anche del destinatario del discorso o di ciascuno dei diversi significati di esso: come quando si parli a nuora perché suocera intenda. Non sempre.