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Visualizzazione dei post da gennaio, 2013

I GIORNI PERDUTI

I fratelli Kazirra erano tanto diversi tra loro da non sembrare figli della stessa madre. Giosuè, il più giovane, così alto e ben piazzato piaceva soprattutto alle donne. Sempre pronto a dare una mano, quand’era giorno di paga offriva da bere a tutti. Giosuè era sempre sorridente e dalla madre aveva ereditato le due fossette un po’ ironiche ai lati della bocca. Ernst, invece, sembrava avercela con tutti. Più basso e magro del fratello aveva le spalle ossute e spioventi. Portava sempre occhiali scuri e una vecchia felpa consumata col cappuccio abbassato per nascondere la metà della faccia sfregiata da una malattia infantile. Aveva avuto una sola ragazza: Graziella, la figlia del salumaio, che aveva convinto il padre a prenderlo in bottega come garzone. “Finchè non trovo di meglio” aveva detto. Ma dopo anni, era ancora inchiodato a quel posto. I soldi erano l’ossessione di Ernst Kazirra. “I soldi sono tutto” ripeteva. “Chi ha soldi è padrone e gli altri strisciano”. Non spendeva mai