Altro sogno che sicuramente ho già fatto. Sono io che corro a rotta di collo in discesa, con paura di non fermarmi più. La via si fa sempre più stretta. La strada di colpo finisce e diventa un prato pianeggiante con l'erba altissima e poi un letto molto basso dove io sono steso a panciasotto e non ho il coraggio di alzare la testa e guardare. Sento insetti che ronzano intorno e chiamo aiuto. Un treno o la metro, non so, arriva sferragliando. Poi riparte, chiudendo le porte fragorosamente. Non si capisce se sono partito o rimasto. Se sono libero o per sempre sepolto.