Digesta è dal latino digerĕre dividere in parti o sezioni per mettere ordine fare a pezzi o porzioni per distribuire spartire lo si fa col cibo quando se ne fa bocconi si tritura coi denti digerendo poi tutto - cibum quod dentes digerunt direbbe Seneca - - prima digestio fit in ore - raccomanda la Scuola salernitana ma la regola vale per ogni cosa che transita dalla nostra bocca. Pandectae invece viene dal greco παν ossia tutto e δέχομαι prendi ricevi o raccogli tutto insieme come viene viene purché non vada disperso. Ed ecco che qui dentro in me trovi tutto a pezzetti forse un poco alla rinfusa storie sogni canti e pensieri cose di oggi e cose di ieri tanti di/versi frammenti raccolti a mucchietti addentati inghiottiti digeriti a metà.
Al mattino fingiamo che ritorni Ogni cosa al suo posto, ma i baci A volte non tornano e fa freddo Fuori e anche dentro al mio letto. Ho nostalgia di quando tu stavi Sopra il mio petto e ti facevi Piccola come uno scoiattolo Sussurandomi la tua felicità. Ho voglia di quei rari risvegli Dopo notti scaltre e senza sonno Ho nostalgia dei tuoi occhi grigi Dei tuoi capelli neri arruffati. L’ha promesso all’aurora un canto Ti bacerò prima che scenda la sera.