Passa ai contenuti principali

Post

Visualizzazione dei post da novembre, 2015

Suite Bergamasque for piano: III. Clair de lune

Paris, 13/11/2015

Nero profeta di sangue colui che parla avanti stanotte il nero tempo l'ha raggiunto il nemico antico è ritornato ospite massacra l'ospite riaprendo ferite mai rimarginate il nemico siamo noi stessi le ferite che ci lacerano sono i nostri figli.
Verso dove ci portano le emozioni? Chissà? Da dove vengono, invece, è inutile chiederlo ,anche ammesso che si possa sapere.
Il piacere della letteratura E' nell'avventura della realtà Compreso il dolore che l'accompagna. Detto altrimenti Ma con sintetica sincerità E' nel piacere del dolore.

How to do things with words (Logorrea)

M’è impossibile dare a “Parola” tanto valore. Devo tradurre altrimenti, se mi darà giusto lume lo Spirito. Sta scritto: “In principio era il Pensiero”. Medita bene il primo rigo, chè non ti corra troppo la penna. Quel che tutto crea e opera, è il Pensiero? Dovrebb’essere: “In principio era l’Energia”. Pure, mentre trascrivo questa parola, qualcosa Già mi dice lo Spirito! Ecco che vedo chiaro E, ormai sicuro scrivo: “In principio era l’Azione!”. (J. W. Goethe - Faust - Prima parte) Logorrea E' vocabolo composito Viene dal greco antico  "Logos" più "ro" Il primo ,sostantivo  Vuol dire parola, discorso, Ma anche ragione o giudizio "Ro", invece è verbo E significa fluire scorrere, Vedi anche piorrea menorrea gonorrea Logorrea, appunto. Dunque parola che scorre Praticamente la diarrea dalla bocca Nè desti qui eccessivo scandalo L’accostamento m erda-parola, bocca-ano L’oralità in fondo è quella fase Nell'infanzia dello sviluppo psicosessuale
"No meio do caminho / tinha uma pedra" (C.D. De Andrade) Se le parole sono pietre, allora è certo che quella pietra che interrompe il cammino era una parola. E se fu detta, non potrà mai più essere taciuta. Tutt'al più dilavata dai secoli o frantumata dalla violenza d'una parola più dura.
Sei tu la donna sapiente tu mi proteggi fermi i miei pensieri dolorosi tenendo una mano sulla mia testa mentre l'altra discaccia la belva mannara che mi minaccia tu mi aiuti tu la donna che "tiene in mano corone e papavero e sulle spalle aveva la chiave" di te ha parlato Callimaco poeta ti chiamo col nome di madre Reitia e anche Artemide ti chiamo e negli inni orfici sei Ecate la "signora della magia e delle metamorfosi" la "notturna amica dei cani" la "signora che porta le chiavi di tutto l’universo" ed è questo il significato dei segni che incidono la tua pelle e la mia l'unica chiave incisa sulle lapidi dei Camuni e sulle rocce scozzesi te sapiente interrogo per sapere risvegliato nel cuore della notte o madre Reitia! Aiutami. Mi aiuti? Perchè sei tu? Perchè sei la follia mia unica compagnia?