Passa ai contenuti principali

Equinozio d'autunno

Passano i crepuscoli e le aurore
E la strada di casa ritrovo
Ma la casa è vuota
È giunta l'ora del ritorno
La notte perfettamente uguale
Precisa come il giorno
Consapevole del mistero
Annuso lento l’aria
Esploro scaffali corridoi
E in fondo ai cassetti
Gli spigoli, gli angoli
Cerco il luogo del ricordo
Ove il baco da seta attende
Consapevole del mistero
Nascosto.

Consapevole del mistero
Ricordo la vita
Nascosta infondo ai corridoi
Qui nella casa vuota
Trovo il luogo
E la spoglia è inerte
Nuda, senza riparo
Fasciata di pelle sottile
Di seta come bozzolo
Opposto a crisalide pende
Rinascerà all’attesa
Difeso solo dalla forma
Pellegrino del pensiero
Disarmato fragile
Senza colore nè voce
Immobile.

Consapevole del mistero
Lo seguo pellegrino del pensiero
Senza colore né voce
Alla ricerca di forme
Più verme che alata creatura
Capovolto e appeso
Disarmato nel pensiero
La casa è vuota
Ma è comodo rifugio
Solido gancio e sostegno
Per i miei volteggi di baco
Consapevole del mistero
Per ali di crisalide
Ampio cielo
Vuoto.

Consapevole attende
Il baco nella sua seta
Del mistero si nutre
Pellegrino di forme
E di pensiero
Inquieto ambiguo
Come piccolo drago
Come antico gioiello
D’ambra sepolto

Consapevole del mistero
Si nutre e muore
Della sua stessa attesa
Muto.

Opposta crisalide nascerà
Un giorno intero
Perfettamente uguale alla notte
durerà la sua vita
Sguainata la spoglia
Rimasta appesa
e vuota d’ogni voglia
Salirà baluginante e convulsa
Al ricorrente equinozio
Sussulterà cadente
Pellegrina solo di forme
Di colori e di voci
Del baco e della seta
Vedova consolabile
Crisalide.

Fosse scorpione
Vipera o ramarro
Animale scaltro o velenoso
Ma è crisalide
È solo figlia della seta
Pellegrina di forme
Sfuggita dal suo sarcofago
Sussulta nella stanza
Un giorno intero
Pellegrina di pensiero
Solo un giorno dura

Il suo viaggio infinito
Il suo finito volo
E dilegua presto
La sua vita-seta
Finita.

Diversa dalla vita appesa
che a lungo è stata
crisalide sussulta
fusa d’ambra e di verde
come antico gioiello
risplende e muore
del suo volo sussulta
priva d’ogni pensiero
la tradisce la fede
nella propria natura
di impossibile farfalla
dopo l’attesa infinita
dopo la vita appesa
un solo giorno vive
Viva.






Post popolari in questo blog

TRADUZIONI. SHAKESPEARE SONETTO 73

Quello che in me vedi è il tempo dell'anno In cui ingiallite foglie pendono dai rami e cadono rabbrividendo incontro al gelo nude rovine ove già cantavano gli uccelli. Quello che in me vedi è il crepuscolo del giorno Che ad occidente svanisce nella sera e piano piano la notte nera inghiotte ombra di morte in cui tutto si placa. Quello che in me vedi è il brillar del fuoco che tra le ceneri di gioventù giace come sul letto di morte in cui ha fine oggi consunta da ciò che la nutriva un dì. Questo di me tu vedi che l'amore tuo accresce Perché meglio tu possa amare chi lascerai tra poco. That time of year thou mayst in me behold,  When yellow leaves, or none, or few do hang  Upon those boughs which shake against the cold,  Bare ruined choirs, where late the sweet birds sang.  In me thou seest the twilight of such day,  As after sunset fadeth in the west, Which by and by black night doth take away, Death’s second self that seals up all in rest.  In me thou

Aquila di Lord Alfred Tennyson

Con artigli deformi la rupe afferra; Intima del sole su desolata terra ella si leva e l'azzurro mondo la rinserra. A lei s'inchina la superficie increspata; Dai suoi montani spalti ella scruta Ed è come la folgore precipitata. He clasps the crag with crooked hands; Close to the sun in lonely lands, Ringed with the azure world, he stands. The wrinkled sea beneath him crawls; He watches from his mountain walls, And like a thunderbolt he falls. ©trad.Bruno Martellone- Treviso, 3/3/2012

Shakespeare - Sonetto 35 (traduzione)

Per ciò che hai fatto non ti crucciare Le rose hanno spine, fango le fonti Eclissi e nubi coprono la luna e il sole Nella più dolce rosa un verme vive. Sbagliano tutti ma fu mio errore  difendere te frodando me stesso  Ora per scagionarti vado in rovina giustificando una colpa senza scuse. E poiché sono complice del tuo peccato sono ad un tempo tuo contraddittore E tuo avvocato e di me stesso accusatore E tanto in me duellano odio e amore Che contro la mia volontà faccio il palo alla dolce ladra che spietata mi deruba.