Passa ai contenuti principali
Ieri notte ho sognato che mio padre veniva accusato di aver ucciso nel sonno mia madre. L'ha colpita girandosi nel letto. Mia madre (ma non era morta?) lo difende dicendo che non ha colpa. Malgrado sia evidente che al massimo è stato un incidente l'accusa è di omicidio volontario. Il processo è all'americana, come nei films, con la giuria popolare, molto scenografico. Mio padre non parla. Gli avvocati americani sono visibilmente incompetenti e suggeriscono a mio padre di riconoscersi colpevole di omicidio colposo e patteggiare. Io m'infurio con loro perché voglio che sia assolto e suggerisco diversa strategia difensiva basata su un cavillo procedurale, ossia sul fatto che mio padre non può essere giudicato da un tribunale americano, essendo cittadino italiano sia lui che mia madre la quale è morta in Italia. Non si capisce proprio che c'entri un tribunale americano Non so come finisce il processo, so che nel sogno ad un certo punto compare Daniel, un ghanese che frequentavo circa 20 anni fa e che collaborava con me nell'assistenza agli immigrati. Non ricordo cosa ci faceva nel sogno, ma ricordo che c'era.

Post popolari in questo blog

TRADUZIONI. SHAKESPEARE SONETTO 73

Quello che in me vedi è il tempo dell'anno In cui ingiallite foglie pendono dai rami e cadono rabbrividendo incontro al gelo nude rovine ove già cantavano gli uccelli. Quello che in me vedi è il crepuscolo del giorno Che ad occidente svanisce nella sera e piano piano la notte nera inghiotte ombra di morte in cui tutto si placa. Quello che in me vedi è il brillar del fuoco che tra le ceneri di gioventù giace come sul letto di morte in cui ha fine oggi consunta da ciò che la nutriva un dì. Questo di me tu vedi che l'amore tuo accresce Perché meglio tu possa amare chi lascerai tra poco. That time of year thou mayst in me behold,  When yellow leaves, or none, or few do hang  Upon those boughs which shake against the cold,  Bare ruined choirs, where late the sweet birds sang.  In me thou seest the twilight of such day,  As after sunset fadeth in the west, Which by and by black night doth take away, Death’s second self that seals up all in rest.  In me thou

Aquila di Lord Alfred Tennyson

Con artigli deformi la rupe afferra; Intima del sole su desolata terra ella si leva e l'azzurro mondo la rinserra. A lei s'inchina la superficie increspata; Dai suoi montani spalti ella scruta Ed è come la folgore precipitata. He clasps the crag with crooked hands; Close to the sun in lonely lands, Ringed with the azure world, he stands. The wrinkled sea beneath him crawls; He watches from his mountain walls, And like a thunderbolt he falls. ©trad.Bruno Martellone- Treviso, 3/3/2012

Shakespeare - Sonetto 35 (traduzione)

Per ciò che hai fatto non ti crucciare Le rose hanno spine, fango le fonti Eclissi e nubi coprono la luna e il sole Nella più dolce rosa un verme vive. Sbagliano tutti ma fu mio errore  difendere te frodando me stesso  Ora per scagionarti vado in rovina giustificando una colpa senza scuse. E poiché sono complice del tuo peccato sono ad un tempo tuo contraddittore E tuo avvocato e di me stesso accusatore E tanto in me duellano odio e amore Che contro la mia volontà faccio il palo alla dolce ladra che spietata mi deruba.