E’ la nebbia che rende possibile il vuoto
Toglie peso al tutto persino al buio
Anche la notte non esiste più
E la terra è appesa alle radici
I cancelli tacciono chiusi
Come desideri impossibili
Le strade ad un passo dall’incrociarsi
Hanno smesso di tessere orditi
Si sono fermate e ora s’interrogano Suonano i clacson soffocati E i fari puntati abbagliano mura scese dal cielo La realtà è solo ovatta bagnata Inzuppata di liquido grigio compatto La pallidità dell'esistere come le foglie Cade stanca ai tuoi piedi Non soffrirai, o forse un poco alla fine, Ma solo perché negli anni Il ricordo si è fatto incoerente Smarrendo il filo durante l'attesa
Sul calendario è apparso gennaio Senza chiedere il permesso prima di entrare E dentro la casa non mia è rimasta La stagione confusa che mi lega a te.
Si sono fermate e ora s’interrogano Suonano i clacson soffocati E i fari puntati abbagliano mura scese dal cielo La realtà è solo ovatta bagnata Inzuppata di liquido grigio compatto La pallidità dell'esistere come le foglie Cade stanca ai tuoi piedi Non soffrirai, o forse un poco alla fine, Ma solo perché negli anni Il ricordo si è fatto incoerente Smarrendo il filo durante l'attesa
Sul calendario è apparso gennaio Senza chiedere il permesso prima di entrare E dentro la casa non mia è rimasta La stagione confusa che mi lega a te.