Passa ai contenuti principali
Sei bellissima. La prima volta che ti ho vista forse facevi ancora le medie ed io ero già laureato da qualche anno. Un giovane uomo guarda una bambina, ma vede una donna. Succede e ovviamente niente accade più di questo. Non ho mai nemmeno parlato con te in tutti questi anni, ma ti ho vista molte volte. Sempre per caso e un po' da lontano, ma ogni volta con emozione. Non ci sono altre emozioni nella mia vita che siano durate così a lungo.
Si può vivere nella stessa piccola città per tanti anni, senza mai conoscersi? Evidentemente si. Forse se ti avessi conosciuto, se mi fossi avvicinato tutto ciò sarebbe da tempo finito. Forse per questo sono rimasto tutto questo tempo così, ad aspettare di incontrarti ancora una volta fiducioso che il caso avrebbe fatto tutto da solo, magari dopo anni, senza mai fare nulla per conoscerti davvero. A volte mi dico che non puoi non avermi visto anche tu. Magari hai atteso anche tu che accadesse qualcosa. O forse pensavi che dovessi io fare il primo passo. O più probabilmente saprai chi sono e hai deciso che non è poi così importante conoscersi meglio. Tu invece credo custodisca molto bene la tua vita, perchè di te so pochissimo, solo quello che il caso ha voluto. La discrezione, assieme alla tua bellezza, dev'essere la tua virtù.
Anche due giorni fa è successo. Ancora una volta ti ho visto dietro i vetri di una finestra con una ragazza che ti somigliava. Bella, ma in modo diverso da come sei tu.  Da lontano non si vede se ci sono rughe nel tuo volto. Probabile. Non sei più giovane. Se mai capitasse che qualcuno ci presenti, vorrei che tu non mi guardassi troppo dritto negli occhi. Non credo che sarei capace di nascondere la mia emozione. E se riuscissi a nasconderla, credo che mi odierei.

Post popolari in questo blog

TRADUZIONI. SHAKESPEARE SONETTO 73

Quello che in me vedi è il tempo dell'anno In cui ingiallite foglie pendono dai rami e cadono rabbrividendo incontro al gelo nude rovine ove già cantavano gli uccelli. Quello che in me vedi è il crepuscolo del giorno Che ad occidente svanisce nella sera e piano piano la notte nera inghiotte ombra di morte in cui tutto si placa. Quello che in me vedi è il brillar del fuoco che tra le ceneri di gioventù giace come sul letto di morte in cui ha fine oggi consunta da ciò che la nutriva un dì. Questo di me tu vedi che l'amore tuo accresce Perché meglio tu possa amare chi lascerai tra poco. That time of year thou mayst in me behold,  When yellow leaves, or none, or few do hang  Upon those boughs which shake against the cold,  Bare ruined choirs, where late the sweet birds sang.  In me thou seest the twilight of such day,  As after sunset fadeth in the west, Which by and by black night doth take away, Death’s second self that seals up all in rest.  In me thou

Aquila di Lord Alfred Tennyson

Con artigli deformi la rupe afferra; Intima del sole su desolata terra ella si leva e l'azzurro mondo la rinserra. A lei s'inchina la superficie increspata; Dai suoi montani spalti ella scruta Ed è come la folgore precipitata. He clasps the crag with crooked hands; Close to the sun in lonely lands, Ringed with the azure world, he stands. The wrinkled sea beneath him crawls; He watches from his mountain walls, And like a thunderbolt he falls. ©trad.Bruno Martellone- Treviso, 3/3/2012

Shakespeare - Sonetto 35 (traduzione)

Per ciò che hai fatto non ti crucciare Le rose hanno spine, fango le fonti Eclissi e nubi coprono la luna e il sole Nella più dolce rosa un verme vive. Sbagliano tutti ma fu mio errore  difendere te frodando me stesso  Ora per scagionarti vado in rovina giustificando una colpa senza scuse. E poiché sono complice del tuo peccato sono ad un tempo tuo contraddittore E tuo avvocato e di me stesso accusatore E tanto in me duellano odio e amore Che contro la mia volontà faccio il palo alla dolce ladra che spietata mi deruba.