Passa ai contenuti principali

Chega de Saudade

Un uomo non più giovane e solo ha deciso di passare la domenica al Lido. 
Intorno a lui famiglie con bambini che giocano sotto gli ombrelloni. Ragazze e ragazzi lucidi d’olio stesi al sole. I bagnini gridano, tutti gridano. Lui non ama il frastuono e la luce troppo forte del sole d’agosto. Per proteggersi ha infilato i tappi nelle orecchie e coperto gli occhi con una mascherina. 
Comodamente steso sulla sdraio l’uomo riflette oppure prova a sognare, se ancora ne è capace. 
L’uomo ricorda che aveva una moglie e pensa chissà quanto è cresciuta la mia bambina. Sente che il suo cuore è triste perché lui non sopporta più questa lunga separazione. Perché sono venuto proprio qui in questa spiaggia affollata? 
Un aereo passa altissimo sopra le teste dei bagnanti. Troppo lontano perché si senta il rombo dei motori.
Qualcosa sfiora delicatamente la mano dell’uomo che pende dalla sdraio. Non è sicuro, ma avverte la tenerezza di un piccolo corpo vicino. Una voce infantile che sembra lontanissima chiama: papà dove sei? 
L’uomo si toglie i tappi e la mascherina e quello che sente e vede è per lui una sorpresa. C’è il mare azzurro che profuma di mare e nell’acqua ci sono pesciolini che nuotano e persone felici che si abbracciano. Dov’era il mare quando sono arrivato, si chiede?
I bagnini gridano, tutti gridano e l’uomo non più giovane e solo ha ancora voglia di sperare.

Post popolari in questo blog

TRADUZIONI. SHAKESPEARE SONETTO 73

Quello che in me vedi è il tempo dell'anno In cui ingiallite foglie pendono dai rami e cadono rabbrividendo incontro al gelo nude rovine ove già cantavano gli uccelli. Quello che in me vedi è il crepuscolo del giorno Che ad occidente svanisce nella sera e piano piano la notte nera inghiotte ombra di morte in cui tutto si placa. Quello che in me vedi è il brillar del fuoco che tra le ceneri di gioventù giace come sul letto di morte in cui ha fine oggi consunta da ciò che la nutriva un dì. Questo di me tu vedi che l'amore tuo accresce Perché meglio tu possa amare chi lascerai tra poco. That time of year thou mayst in me behold,  When yellow leaves, or none, or few do hang  Upon those boughs which shake against the cold,  Bare ruined choirs, where late the sweet birds sang.  In me thou seest the twilight of such day,  As after sunset fadeth in the west, Which by and by black night doth take away, Death’s second self that seals up all in rest.  In me thou

Aquila di Lord Alfred Tennyson

Con artigli deformi la rupe afferra; Intima del sole su desolata terra ella si leva e l'azzurro mondo la rinserra. A lei s'inchina la superficie increspata; Dai suoi montani spalti ella scruta Ed è come la folgore precipitata. He clasps the crag with crooked hands; Close to the sun in lonely lands, Ringed with the azure world, he stands. The wrinkled sea beneath him crawls; He watches from his mountain walls, And like a thunderbolt he falls. ©trad.Bruno Martellone- Treviso, 3/3/2012

Shakespeare - Sonetto 35 (traduzione)

Per ciò che hai fatto non ti crucciare Le rose hanno spine, fango le fonti Eclissi e nubi coprono la luna e il sole Nella più dolce rosa un verme vive. Sbagliano tutti ma fu mio errore  difendere te frodando me stesso  Ora per scagionarti vado in rovina giustificando una colpa senza scuse. E poiché sono complice del tuo peccato sono ad un tempo tuo contraddittore E tuo avvocato e di me stesso accusatore E tanto in me duellano odio e amore Che contro la mia volontà faccio il palo alla dolce ladra che spietata mi deruba.