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I sogni che faccio cerco di appuntarmeli subito alla mattina quando mi sveglio, poi li rileggo dopo un po'. Il fatto è che quando mi sveglio non sono tanto sveglio, e allora ho il dubbio di averli fatti davvero.. Comunque, ecco, questo qui è il sogno di stanotte. Andavo in vacanza. Un bel programma: la Slovenia in bicicletta. FIno a Gorizia qualcuno (i miei genitori) mi accompagnava in auto. Quel qualcuno era un po' preoccupato che fossi in grado di passare la frontiera, perchè la strada era molto trafficata ed in salita. In effetti resto solo e dopo averci provato torno indietro. Una coda di camion e automobili mi sbarra praticamente il passo. E la strada è proprio in salita. Anzi prima si scende e poi si risale. Scendo e poi quando comincia la salita, decido di andare in treno e di lasciare la bici nel deposito della stazione. Telefono all'albergo dove mi dicono che per quella notte c'è posto. Ripartirò domattina. Intanto risalgo fino alla stazione e quando entro nell'atrio, lo trovo pieno di gabbie con leoni, tigri ed altre bestie feroci. E c'è una tremenda puzza di m. come nei circhi. Un bambino vuole dare da mangiare ad un leone in gabbia e io lo aiuto. A quel punto l'animale fa un'enorme quantità di cacca che mi schizza addosso copiosamente. Non è proprio il massimo, ma non me la prendo più di tanto. Ho una prenotazione in albergo e lì mi laverò. Questo il sogno, ora serve l'interpretazione, anche se temo di capire cosa significa quel sogno. Che pensate? Ditemi che è vero che sognare m... significa soldi in arrivo e non quello che pensano gli psichiatri!

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TRADUZIONI. SHAKESPEARE SONETTO 73

Quello che in me vedi è il tempo dell'anno In cui ingiallite foglie pendono dai rami e cadono rabbrividendo incontro al gelo nude rovine ove già cantavano gli uccelli. Quello che in me vedi è il crepuscolo del giorno Che ad occidente svanisce nella sera e piano piano la notte nera inghiotte ombra di morte in cui tutto si placa. Quello che in me vedi è il brillar del fuoco che tra le ceneri di gioventù giace come sul letto di morte in cui ha fine oggi consunta da ciò che la nutriva un dì. Questo di me tu vedi che l'amore tuo accresce Perché meglio tu possa amare chi lascerai tra poco. That time of year thou mayst in me behold,  When yellow leaves, or none, or few do hang  Upon those boughs which shake against the cold,  Bare ruined choirs, where late the sweet birds sang.  In me thou seest the twilight of such day,  As after sunset fadeth in the west, Which by and by black night doth take away, Death’s second self that seals up all in rest.  In me thou

Aquila di Lord Alfred Tennyson

Con artigli deformi la rupe afferra; Intima del sole su desolata terra ella si leva e l'azzurro mondo la rinserra. A lei s'inchina la superficie increspata; Dai suoi montani spalti ella scruta Ed è come la folgore precipitata. He clasps the crag with crooked hands; Close to the sun in lonely lands, Ringed with the azure world, he stands. The wrinkled sea beneath him crawls; He watches from his mountain walls, And like a thunderbolt he falls. ©trad.Bruno Martellone- Treviso, 3/3/2012

Shakespeare - Sonetto 35 (traduzione)

Per ciò che hai fatto non ti crucciare Le rose hanno spine, fango le fonti Eclissi e nubi coprono la luna e il sole Nella più dolce rosa un verme vive. Sbagliano tutti ma fu mio errore  difendere te frodando me stesso  Ora per scagionarti vado in rovina giustificando una colpa senza scuse. E poiché sono complice del tuo peccato sono ad un tempo tuo contraddittore E tuo avvocato e di me stesso accusatore E tanto in me duellano odio e amore Che contro la mia volontà faccio il palo alla dolce ladra che spietata mi deruba.