Passa ai contenuti principali

Tra la mia vita e la tua (voce di Alcesti)

Tra la mia vita e la tua
C’è la storia
Mille volte raccontata
Mille volte ripresa
E’ inutile che tu neghi l’evidenza
Io sono con te
Dentro di te
Ho guardato giù, tra la mia mano e la tua
Mentre affondavi la tua penna nelle mie viscere
Ho respirato la tua pelle
Ho ritmato il mio desiderio
E tu hai scavato nel mio ventre
Puntando l’indice
Come faceva mio padre
Verso mia madre
Ma lei era con lui
Mentre lui era dentro di lei
Esattamente come io con te
E tua madre con tuo padre
Del resto tutti siamo nati così
Per effetto dello scavo di una vanga
che va oltre la superficie
Seme nella terra per sempre dissodata
Hai guardato giù, tra la mia mano e la tua
Mano con mano
Fronte con fronte
E hai scavato
E io ho amato la sanguinante durezza
Che mi scavava
Sanguinando d’amore
Sanguinario come te
Più duro di te
Se anche tu guarderai
Tra la tua mano e la mia
Amerai di una dura amarezza
E il mio amaro durare sarà per te
Sempre più puro e trasparente
Non meno duro
Non meno amaro
Ma trasparente e puro
E’ così evidente
E’ come il suono delle nostre voci
Hai affondato la tua penna nelle mie viscere
Ed io ho respirato la tua pelle
Ho ritmato il mio desiderio
Mentre scavavi nel mio ventre.
Mi sono chinata per cent’anni
Di fronte a te
Ma ora ho deciso che alzerò lo sguardo
Se non mi concederai più la tua luce
(Hai la luce più calda che conosca)
Non torno indietro
Non c’è ritorno
Non c’è riuscita
Solo l’apparire della vita
Tra la mia vita e la tua.

Post popolari in questo blog

TRADUZIONI. SHAKESPEARE SONETTO 73

Quello che in me vedi è il tempo dell'anno In cui ingiallite foglie pendono dai rami e cadono rabbrividendo incontro al gelo nude rovine ove già cantavano gli uccelli. Quello che in me vedi è il crepuscolo del giorno Che ad occidente svanisce nella sera e piano piano la notte nera inghiotte ombra di morte in cui tutto si placa. Quello che in me vedi è il brillar del fuoco che tra le ceneri di gioventù giace come sul letto di morte in cui ha fine oggi consunta da ciò che la nutriva un dì. Questo di me tu vedi che l'amore tuo accresce Perché meglio tu possa amare chi lascerai tra poco. That time of year thou mayst in me behold,  When yellow leaves, or none, or few do hang  Upon those boughs which shake against the cold,  Bare ruined choirs, where late the sweet birds sang.  In me thou seest the twilight of such day,  As after sunset fadeth in the west, Which by and by black night doth take away, Death’s second self that seals up all in rest.  In me thou

Aquila di Lord Alfred Tennyson

Con artigli deformi la rupe afferra; Intima del sole su desolata terra ella si leva e l'azzurro mondo la rinserra. A lei s'inchina la superficie increspata; Dai suoi montani spalti ella scruta Ed è come la folgore precipitata. He clasps the crag with crooked hands; Close to the sun in lonely lands, Ringed with the azure world, he stands. The wrinkled sea beneath him crawls; He watches from his mountain walls, And like a thunderbolt he falls. ©trad.Bruno Martellone- Treviso, 3/3/2012

Shakespeare - Sonetto 35 (traduzione)

Per ciò che hai fatto non ti crucciare Le rose hanno spine, fango le fonti Eclissi e nubi coprono la luna e il sole Nella più dolce rosa un verme vive. Sbagliano tutti ma fu mio errore  difendere te frodando me stesso  Ora per scagionarti vado in rovina giustificando una colpa senza scuse. E poiché sono complice del tuo peccato sono ad un tempo tuo contraddittore E tuo avvocato e di me stesso accusatore E tanto in me duellano odio e amore Che contro la mia volontà faccio il palo alla dolce ladra che spietata mi deruba.